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giovedì 25 agosto 2011

ESTATE TURISTICA NEL VICENTINO: ANDAMENTO IN LINEA CON LO SCORSO ANNO NONOSTANTE LA CRISI
E IL MALTEMPO DI LUGLIO
Confcommercio Vicenza ha tastato il polso della situazione sentendo gli albergatori
di Vicenza, dell’Altopiano di Asiago,
Tonezza e Recoaro.
Per quest’ultima località il calo
delle presenze è del 20%.
Comunicato del 24 Agosto 2011

Nel marasma di una crisi pesante e generalizzata dal futuro quanto mai incerto, il turismo pare essere un settore con buone prospettive e che, stando ai dati diffusi di recente dalla Regione Veneto, per la stagione estiva 2011 riuscirà a presentare dati in crescita. Confcommercio Vicenza ha voluto comunque verificare se, in città e nelle località montane dell’Altopiano di Asiago, Tonezza e Recoaro, l’andamento della stagione turistica stia effettivamente volgendo al meglio.
Secondo quanto risulta all’Associazione, facendo la sintesi di quanto riferito dai gestori dei principali hotel del vicentino, la stagione turistica estiva non sta andando male, ma nemmeno bene. Crescono a Vicenza gli arrivi di turisti, che però continuano a soggiornare solo per uno o due giorni; in linea con l’anno scorso Asiago e l’Altopiano, e si tratta di un risultato positivo se si considera la sempre più difficile situazione economica generale; lo stesso vale per Tonezza, che ha puntando molto sul “turismo sportivo”, con pacchetti di soggiorno ad hoc per i giovani atleti e strutture adeguate; non bene, invece, Recoaro, che nonostante offra refrigerio e svariate possibilità di contatto con un ambiente incontaminato, paga sempre più le conseguenze deleterie, anche d’immagine, legate al deterioramento delle storiche Terme, con un meno 20% di presenze rispetto allo scorso anno.
“Nonostante le aspettative economiche non siano rosee per nessuno – evidenzia Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, associazione a cui aderiscono gran parte delle strutture ricettive del territorio - non c’è dubbio sul fatto che gli albergatori locali stiano facendo il massimo per attrarre la clientela, continuando ad investire risorse per migliorare le strutture e, soprattutto, aumentando i servizi a disposizione dei clienti, come palestra, centro benessere, Internet free, ecc. pur mantenendo invariato il prezzo medio della camera. Si tratta di una strada, questa, che necessariamente in questo momento si deve percorrere se si vuole puntare ad avere risultati soddisfacenti della propria attività e restare al pari con l’offerta turistica concorrenziale di altre località. Un esempio per tutti le zone del Trentino Alto Adige che, grazie a cospicui investimenti pubblici, offrono un’ampia gamma di attrattive turistiche. Ma in tutto questo – continua Rebecca - assume sempre maggiore evidenza la mancanza di un progetto nazionale sul Turismo, con un piano di investimenti adeguati per sfruttare le grandi potenzialità di questo settore, che sono l’unica vera risorsa interna, non delocalizzabile che ha il Paese, un patrimonio di cultura, ambiente e tradizioni ineguagliabile nel mondo, su cui si dovrebbe seriamente investire, dando delle chances di ripartenza all’intera economia nazionale. Lo stesso dovrebbe fare la Regione, guardando sì con entusiasmo ai dati in crescita di presenze nelle città turistiche più note nel Veneto, ma altrettanta attenzione dare sostegno a quelle località come Recoaro Terme che necessitano di urgenti decisioni e di investimenti di rilancio per invertire il costante trend negativo”.         
Stando alle indicazioni fornite dagli albergatori, in generale, la stagione turistica estiva sembra dunque reggere, anche dal punto di vista delle presenze.
Vicenza città attrae indubbiamente più turisti del passato, ma il soggiorno medio non va più in là di 1-2 giorni, confermando la caratteristica di “città turistica di passaggio” prima di raggiungere mete più note come Venezia e Verona. Sono in aumento gli stranieri, tedeschi, olandesi soprattutto, ma al momento nessuna “calata” di gruppi cinesi, come stanno registrando altre città venete ( +60,3% gli arrivi dalla Cina secondo gli ultimi dati forniti dalla Regione Veneto), poiché nessun albergatore in città accetta di ribassare all’inverosimile il prezzo della camera come viene invece richiesto dagli organizzatori di questi gruppi. Resta il fatto che molto c’è ancora da fare per promuovere la città nei circuiti turistici che contano, soprattutto internazionali. Punti di forza restano i capolavori del Palladio, ma molto si potrebbe fare proponendo eventi di richiamo. Le attese degli operatori in tal senso puntano molto sull’apertura al pubblico della Basilica palladiana dopo il restauro e le prossime mostre di Goldin. Molto si deve ancora fare sul fronte dell’accoglienza turistica, poiché pur rimanendo soddisfatti della città, chi vi ha soggiornato gradirebbe - secondo quanto riferiscono gli albergatori – orari più ampi di visita dei monumenti in città; una segnaletica stradale migliore; maggior materiale informativo del territorio; una più ampia offerta di ristoranti in centro storico; il ripristino del servizio di deposito bagagli presso la stazione ferroviaria.  
Asiago e l’Altopiano dopo un luglio condizionato negativamente dal maltempo e dalla bassa temperatura, con le conseguenti disdette delle prenotazioni, gli hotel del posto concordano nel ritenere che questa stagione turistica si chiuderà con una lieve flessione rispetto a quella dell’anno scorso. I clienti “tipo” rimangono gli anziani e le famiglie, ancora pochi gli stranieri, mentre le giovani coppie prediligono il soggiorno di 2-3 giorni negli hotel con i centri benessere. Per quanto riguarda le attrattive turistiche della zona, oltre a un paesaggio che da sempre affascina il turista, bene quest’anno il calendario delle iniziative e manifestazioni, mentre qualche appunto negativo riguarda il traffico e la mancanza di marciapiedi e di piste ciclabili in alcune zone di Asiago, i pochi collegamenti di mezzi pubblici tra i Comuni dell’Altopiano, utili a chi vorrebbe approfittare del soggiorno per visitare qualche museo o luogo caratteristico. Per gli albergatori locali comunque la vera sfida rimane quella di arrivare ad un “turismo tutto l’anno”, poiché solo così le strutture possono rinnovarsi ed investire in nuovi servizi ed essere più competitive nei confronti dell’offerta turistica delle zone montane del Trentino e dell’Alto Adige, dove le risorse pubbliche per promuovere e sviluppare il settore del turismo, diversamente che da noi, non mancano.
Stagione turistica estiva discreta anche Tonezza, che sempre di più punta sul “turismo sportivo”. Gli investimenti sia pubblici che privati in nuove strutture sportive stanno, infatti, richiamando un buon numero di giovani che praticano il tennis soprattutto (grazie all’accordo con al Federazione Italiana Tennis), ma anche l’hockey e il calcio. La presenza della clientela più “tradizionale” è invece fortemente legata alle condizioni del tempo: non bene, quindi, a luglio, mentre giugno e agosto stabili rispetto all’anno scorso. Molte attese sono riposte dagli albergatori nella prossima stagione invernale vista l’apertura del cosiddetto “carosello ski”, che in collegamento con Folgaria offre, a soli 10 minuti dal centro di Tonezza del Cimone, più di 100 km di piste.                                             
Non sembra capace di invertire la rotta del calo delle presenze un’altra località turistica della nostra provincia, vale a dire Recoaro. Meno 20% le presenze negli alberghi rispetto all’anno scorso, causa la crisi economica, il maltempo nel mese di luglio e all’annoso problema dello stato pessimo in cui si trovano le Terme. Non basta più quindi il richiamo di un ambiente incontaminato, ricchissimo di percorsi a piedi, in bicicletta o a cavallo: serve dare alla località un’immagine turistica più qualificata, con servizi, ad iniziare dalle Terme, appunto. Oltre all’estrema urgenza di manutenzione dell’esistente, per andare incontro alle esigenze di un nuovo turismo devono essere usufruibili non solo per cure specifiche, ma per soggiorni legati al benessere e all’estetica. Gli albergatori locali hanno già avanzato alla Regione, proprietaria delle Terme, la proposta di gestire tutta la struttura, iniziando con interventi di riordino e manutenzione ordinaria degli stabili, per arrivare poi a progettare un centro benessere con piscine (ad oggi non ne esiste nemmeno una) e servizi legati alla cura del corpo. La volontà degli operatori locali di dare una svolta verso una proposta di turismo più moderno non manca: staremo a vedere cosa la Regione deciderà di fare.

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