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venerdì 15 aprile 2011

GESTORI FIGISC: PER ABBASSARE
IL PREZZO DEI CARBURANTI SERVE L’ABBATTIMENTO DELLE IMPOSTE
Comunicato del 15 aprile 2011

I gestori di impianti stradali di carburanti della FIGISC – Confcommercio non parteciperanno alla raccolta di firme a sostegno del disegno di legge di riforma del settore distributivo dei carburanti promossa dalle altre sigle di categoria.  Tale proposta prevede, per sommi capi, la separazione della filiera tra ingrosso e dettaglio, vale a dire l’interdizione alle aziende petrolifere (ma non solo) di vendere al pubblico e di gestire impianti, la decadenza del vincolo di fornitura esclusiva, nonché una “liberalizzazione” dei contratti di fornitura dei prodotti mantenendo il comodato per l’impianto.
“L’obiettivo è condivisibile, ma non ci riconosciamo nei contenuti della proposta e nelle modalità della sua presentazione, sia all’opinione pubblica che ai gestori – dichiara Gastone Vicari, presidente provinciale della Figisc (Federazione italiana Gestori Impianti Stradali di Carburanti)  – Confcommercio - poiché non vogliamo essere partecipi di operazioni di “illusionismo”, che hanno fin troppa presa facile sull’opinione pubblica, ma giocano su meccanismi confusi, mettendo in evidenza precisi limiti ed evidenti equivoci. Mi spiego: la petizione per la quale è stata lanciata una campagna di firme gioca sulla promessa di far diminuire il prezzo dei carburanti - di 6 centesimi al litro e di 415 euro all’anno per famiglia - in funzione della “cacciata” dell’industria petrolifera dal segmento della vendita al dettaglio e dell’abolizione del vincolo di esclusiva, come avviene per  le “pompe bianche”. Tutto questo è una provocazione più che una proposta percorribile, ma facendo leva sulla sensibilità della gente al prezzo delle benzine, si va a chiedere di firmare, senza dare però alcuna spiegazione sui fondamenti di una tale “promessa”. Per i gestori Figisc questo modo di procedere non è condividibile, ma l’obiettivo di abbassare il prezzo dei carburanti rimane tale e speriamo di arrivarci sostenendo le proposte del nostro sindacato”.
Infatti, secondo la Figisc – Confcommercio, la diminuzione del prezzo della benzina non può prescindere da una seria revisione dell’imposizione fiscale e quindi dalle imposte che gravano sulle benzine; non è sufficiente trovare economie solo nel sistema distributivo dei carburanti, poiché questo incide sul prezzo finale per un 11%, mentre le  imposte pesano per oltre il 50%. Altro punto sollecitato da Figisc è l’istituzione di un’Authority di garanzia, non solo per chiarire la questione dei prezzi e di come il mercato internazionale e nazionale siano tra loro congruenti, ma anche e soprattutto per stabilire come
strutturare la filiera in una fase in cui la conflittualità del settore è altissima. “Che sia necessario un cambiamento e quindi la revisione del sistema distributivo dei carburanti - dice il presidente provinciale della Figisc - è una necessità da noi condivisa – dice Vicari -. Però pensiamo, anche nell’interesse di noi gestori, che a ciò non si debba arrivare  seguendo la logica dello scontro frontale, che accentua le contrapposizioni, in particolare con le compagnie petrolifere, favorendo la posizione e la diffusione di operatori indipendenti; oppure quella delle troppo facili promesse ed illusioni. Crediamo invece di dover traghettare la Categoria con un percorso ragionevole, da gestirsi con un’Authority di garanzia, che porti a un cambiamento, sì inevitabile, ma gestibile preventivamente, con le dovute cautele”.

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