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giovedì 17 febbraio 2011

ULTERIORI APERTURE DOMENICALI?
NO, GRAZIE
Confcommercio Vicenza ha raccolto il parere dei propri associati sull’ipotesi di ampliare l’attuale regime di deroga alla chiusura domenicale dei negozi: il 48,2% ritiene sia giusto mantenere l’attuale regolamentazione e solo il 12,6% la considera troppo restrittiva
Comunicato del 16 febbraio 2011

Aprire i negozi anche di domenica?
Non tutti sono d’accordo, poiché non coincidono interessi ed esigenze dei vari soggetti interessati. Grande distribuzione organizzata e consumatori sono in generale più propensi a rispondere sì; i dipendenti e i negozianti sono, invece, e in larga misura, per il no.
Lo confermano anche i pareri recentemente raccolti dalla Confcommercio di Vicenza tramite un questionario distribuito agli associati lo scorso mese di dicembre, proprio per sondare le opinioni degli operatori del settore sul tema dell’eventuale aumento delle aperture festive e quello degli orari dei negozi.

Il dato più evidente è che il 48,2% dei negozianti contattati dichiara “ottimale” l’attuale regolamentazione, vale a dire rispettare la chiusura domenicale e festiva tranne che nelle domeniche di dicembre e nelle 8 feste previste a livello comunale (fermo restando il regime specifico previsto per le città d’arte e le zone turistiche, nonché alcune particolari attività come le fiorerie, le librerie, i mobilifici, ecc. – D.Lgs 114/98).
Addirittura il 39,2% ritiene tale regolamentazione troppo ampia e solo il 12,6% ritiene che otto domeniche o festività, oltre a quelle di dicembre, siano troppo poche.

Le risposte raccolte sono state 1.467, corrispondenti ad altrettante attività commerciali situate a Vicenza e in provincia, di cui il 25,4% all’interno delle zone a prevalente economia turistica o città d’arte.
“L’apertura festive dei negozi - dichiara il direttore della Confcommercio di Vicenza Andrea Gallo - viene spesso sbandierata come la soluzione più facile ed immediata per i problemi del commercio e della rivitalizzazione dei centri storici. Per questo abbiamo ritenuto fondamentale sentire come realmente la pensano sulla questione coloro che di commercio vivono quotidianamente, vale a dire i tanti negozi di piccole e medie dimensioni, che costituiscono l’ossatura del sistema distributivo della città e dei comuni della provincia.
E i risultati parlano chiaro: la stragrande maggioranza dei negozianti non ha interesse per l’ampliamento delle possibilità di tenere aperto le attività di domenica.

Questo non ci sorprende più di tanto - sottolinea Gallo - perché è risaputo e sperimentato che l’incasso medio settimanale non aumenta rispetto a quello medio di una settimana in cui la domenica il negozio è chiuso. E nemmeno va a beneficio dell’aumento occupazionale, poiché è dimostrato che l’incremento in tal senso è veramente modesto”.
Un analogo sondaggio era stato realizzato dall’associazione berica nel 2007 e il 61,4% degli operatori aveva ritenuto “sufficiente” le possibilità di aprire la domenica (8 domeniche o festività dell’anno più mese di dicembre – D.Lgs 114/98); il 29,2% troppo liberale; il 9,4% troppo restrittivo, ovvero ritenevano utili più aperture dei negozi la domenica.
La nuova iniziativa di Confcommercio, di sondare l’opinione dei negozianti sulla questione, sta sostanzialmente nell’idea di comparare i risultati del 2007 con quelli di questa nuova indagine, al fine di focalizzare meglio l’esigenza di ulteriori aperture festive alla luce, non solo della contingente situazione economica o delle aspettative di sviluppo dell’attrattività turistica, ma anche delle mutate abitudini dei consumatori stessi, riguardanti lo stile di vita, le abitudini d’acquisto, il tempo disponibile, ecc. Inoltre, i pareri raccolti serviranno all’Associazione per essere portavoce, nelle sedi competenti, delle effettive richieste degli operatori del settore.
E ciò, soprattutto in relazione alla revisione della legge sul commercio che la Regione si appresta ad effettuare, e che comprende anche le regole sugli orari e sulle aperture festive. I risultati della nuova indagine non si discostano di molto da quella del 2007 e non lasciano, come detto, dubbi, anche se analizzati partendo da presupposti diversi, ovvero avere l’attività in zona turistica o città d’arte (per cui vige una regolamentazione più favorevole alle aperture domenicali) o avere negozio al di fuori dalle zone cosiddette turistiche.
Infatti, il 47,9% dei negozianti con attività situate al di fuori di zone turistiche o città d’arte considera l’attuale normativa (D.Lgs 114/98) “troppo ampia”; il 45,1% la ritiene “ottimale”, il 7% la considera “troppo restrittiva” e, quindi, auspicherebbe un aumento delle possibilità di apertura dei negozi nei giorni festivi.
I negozianti con attività all’interno di zone turistiche o città d’arte sono più propensi a considerare l’ipotesi di una più ampia possibilità di apertura festiva: il 22,8% ritiene, infatti, l’attuale regolamentazione “troppo restrittiva”; il 49,4% la considera “ottimale”, mentre il 27,8% “troppo ampia”. Confcommercio ha sondato il parere dei commercianti anche in merito all’osservanza dell’obbligo della chiusura settimanale dei negozi.
In tal senso la normativa vigente (D. Lgs. 114/98) stabilisce che i comuni possano prevedere l’obbligo per le attività commerciali di osservare mezza giornata di chiusura infrasettimanale. Su questo tema, il 79,6% degli operatori si dichiara favorevole a mantenere tale regola, mentre solo il 20,4% dichiara di essere contrario a tale obbligo (la percentuale sale al 23,6% se si considerano solo le attività di commercio di alimenti).

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