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A NATALE POCHE “CORSE” PER REGALINI
E DONI IMPORTANTI
Comunicato del 22 dicembre 2010

Seppur il 30,7 % degli italiani consideri gli acquisti di Natale una “spesa necessaria, ma della quale farebbe volentieri a meno” (indagine Centro Studi Confcommercio), la tradizione di mettere sotto l’albero i regali più graditi per le persone più care, famigliari e amici, continua e, a quanto pare, la ricerca del dono sarà più intensa negli ultimi giorni che precedono il Natale. E’ quanto risulta da una serie di interviste telefoniche effettuate tra i propri associati da Confcommercio Vicenza per capire l’andamento delle vendite di Natale. Per prima cosa i negozianti di Vicenza fanno notare che la “corsa all’acquisto natalizio” è iniziata con qualche settimana di ritardo, sia per i problemi legati all’alluvione, sia per il brutto tempo; ma non è mai stata una vera e propria “corsa” poiché, in generale, il cliente effettua spese sempre più ponderate e fa molta attenzione nel distribuire fra i vari regali il budget a disposizione.

La media dei vari pareri degli operatori contattati porta a dire che il Natale 2010, dal punto di vista della spesa per gli acquisti -  ad eccezione di alcuni comparti dove  non è andata finora benissimo ma che potrebbero recuperare un po’ negli ultimi giorni - non si scosterà molto da quello dello scorso anno: prudenza nello spendere, quindi, regalini per amici e conoscenti, regali più costosi per i propri famigliari. In questo caso, spesso si vanno ad esaudire i desideri dei destinatari dei doni acquistando marchi specifici e prodotti di qualità, soprattutto per i capi di abbigliamento. Decisamente in voga regalare prodotti enogastronomici, graditi al palato ma anche utili ad imbandire la tavola durante le Feste e trascorrere così generosi momenti conviviali in compagnia.  Ma vediamo nel dettaglio l’andamento per i vari settori.        

                                 

ABBIGLIAMENTO

Va detto che non è a Natale che, spesso,  si comprano i capispalla importanti (cappotti, piumini, ecc.): questi acquisti generalmente si fanno a settembre-ottobre, quando c’è l’ assortimento dei nuovi arrivi, o si aspetta gennaio e, quindi, i saldi. Proprio perché tra circa 15 giorni iniziano le svendite, i regali natalizi si orientano più su maglie, cappellini, sciarpe, confermando generalmente l’andamento di vendita

dello scorso anno. In crescita i regali di abbigliamento intimo, ma per capi non legati al Natale (niente più rosso e oro!), e di abbigliamento sportivo, soprattutto per la neve, in materiali innovativi e di marche di tendenza conosciute per lo più dai giovani.

PELLETTERIA

Oltre agli articoli di pelletteria che corrispondono ai tipici regali di Natale, quali portafogli, portachiavi, guanti,. l’oggetto più cool è senz’altro la valigia in materiale superleggero, delle dimensioni adatte per il bagaglio a mano nei voli low cost. Vendite stabili rispetto all’anno scorso.         

ELETTRODOMESTICI ED ELETTRONICA

E’ un Natale condizionato dallo switch off al digitale terrestre. Il budget destinato alla tecnologia (da anni il regalo più gettonato anche nel Vicentino) sembra proprio sia stato dirottato da molti nell’acquisto di televisori e decoder. A farne le spese, a quanto pare, soprattutto i telefonini, con vendite in calo soprattutto nella fascia media di prezzo. Mp3, macchinette fotografiche e  cornici digitali rimangono comunque gli articoli che più si prestano a finire sotto l’albero (con una spesa media  tra i 50 e i 100 euro a regalo).

LIBRERIE

Meno libri per questo Natale, nonostante le Festività siano state, come di consueto, precedute dalle ultime fatiche di alcuni autori amati dal grande pubblico come  Bruno Vespa, Umberto Eco,  Giorgio Faletti e Ken Follett. Sono loro, certamente, i più venduti in libreria,  ma ciò non basta per raddrizzare le sorti di un settore in cui gli operatori registrano, mediamente, un calo nelle vendite del 10% rispetto al Natale dell’anno scorso. Sono ancora in molti, comunque, a pensare che un libro costituisca sempre un ottimo regalo e non manca allora chi arriva in libreria con tanto di recensioni, pronto però anche ad accogliere il consiglio del libraio di fiducia.

ERBORISTERIA

In erboristeria il regalo si fa “minimal”: secondo gli operatori intervistati, i vicentini scelgono questi negozi per fare i classici “pensierini”, spendendo dai 3 euro per una confezione di tisane ai 15 euro per cosmetici o articoli da bagno.

PROFUMERIA

Anche in profumeria il Natale è al risparmio. Lo scontrino medio è, infatti, piuttosto limitato: pochi i regali importanti, con una spesa che, nella grandi catene, si attesta attorno ai 15 euro, mentre nei negozi di target più alto si aggira attorno ai 40 euro. I profumi rimangono certamente i regali più scelti, ma per chi vuole spendere meno si

punta soprattutto sugli articoli da bagno. Le previsioni degli operatori sono dunque per una flessione delle vendite, che si attesta attorno al 10 per cento.

GIOCATTOLI

Al giocattolo non si rinuncia: se i vicentini hanno probabilmente “tagliato” un po’ su altri regali di certo non hanno voluto risparmiare sui doni per i più piccoli. Ecco allora che i negozi registrano un Natale 2010 sostanzialmente in linea con quello degli scorsi anni. Vanno per la maggiore, ovviamente, gli articoli più pubblicizzati, ma c’è anche chi segnala un ritorno al regalo tradizionale (in particolare i classici Lego). Novità di quest’anno, il successo dei giochi creativi ed “ecologici”, come ad esempio il giardino in miniatura con piante vere, per abituare il bambino a “coltivare” il proprio pollice verde.

OREFICERIA E OROLOGERIA

L’oreficeria non ha perso il suo appeal: c’è, infatti, ancora voglia di regalare e regalarsi un oggetto prezioso, che si tratti di un semplice paio di orecchini (molto richiesti anche perché spesso hanno prezzi più “abbordabili”) fino agli oggetti di più alto livello, dove i clienti dimostrano particolare attenzione al design “made in Vicenza” e alla possibilità di personalizzare il gioiello a seconda dei propri gusti. La ricerca della qualità sembra essere una tendenza dominante anche nell’orologeria, con i vicentini particolarmente orientati, quest’anno, alle linee classiche (ad eccezione dei giovanissimi più attenti alla moda) e all’acquisto di marchi conosciuti che danno garanzie di una buona durata nel tempo e possono rappresentare un vero e proprio investimento.

ALIMENTARI

E’ certamente il prodotto gastronomico il regalo più gettonato dai vicentini: gli operatori del settore intervistati da Confcommercio Vicenza (macellerie, negozi di ortofrutta, alimentari e gastronomie) confermano che la nostra provincia è pienamente in linea con il trend nazionale, che vede tra i doni più ricercati proprio i prodotti della buona tavola, con un occhio di riguardo alla tradizione.  Dove i consumatori berici non sembrano lesinare nella spesa, poi, è per il classico pranzo di Natale o il cenone della Vigilia: qui si è registrata una forte domanda di prodotti tipici, con un exploit, quest’anno, per il broccolo fiolaro di Creazzo (sia come contorno, sia soprattutto come ingrediente per primi come le crespelle o per secondi rivisitati come il “musetto al broccolo”). 

E a confermare che la tradizione è il vero leitmotiv di questo Natale 2010 è la grande richiesta, in macelleria, della carne per bolliti e del cappone. Successo, poi,  dei menu di Natale proposti dalle gastronomie della provincia, che puntano molto sul classico: dal pesce alla Vigilia alla tacchinella per il pranzo del 25. I gourmet più orientati alle specialità internazionali non rinunciano, invece, al fois gras, al petto d’oca, al salmone e allo storione affumicato, ma si tratta di cultori della buona tavola che non badano al prezzo. La famiglia media, invece, spende per il pranzo di Natale circa 80 euro in macelleria e 30 euro nei negozi di ortofrutta, mentre un menu completo per il giorno di festa acquistato in gastronomia oscilla tra i 35 e i 55 euro a persona, a seconda se si preferisce la carne o il più costoso pesce.

PASTICCERIA

In controtendenza rispetto al resto del comparto alimentare, la pasticceria, che soffre il calo sia negli ordini della regalistica aziendale, sia nell’acquisto di questi prodotti da parte della generalità del clienti. Così, nonostante  molti vicentini non rinuncino al classico panettone o pandoro sfornato da un maestro pasticcere per portare in tavola il dessert della tradizione, il bilancio delle vendite fino ad oggi si attesta su un meno 10% circa. Un Natale in tono minore, dunque, pur con qualche eccezione per le pasticcerie che puntano su prodotti di nicchia e di altissima qualità.

FIORERIE

Accanto all’albero di Natale, qualche fiore in meno. Non manca qualche bel centrotavola a tema, ma in generale gli acquisti non sono decollati sia in quantità (-15% il calo delle vendite secondo gli operatori intervistati), sia per quanto riguarda la spesa media, piuttosto limitata.

ARTICOLI PER LA CASA

E’ il regno del regalo utile, perché quest’anno più di qualcuno ha pensato bene di impacchettare e mettere sotto l’albero oggetti come padelle, pentole o la classica moca del caffè. Non mancano, ovviamente, regali più “frivoli” come candele e soprammobili, ma si preferisce di gran lunga qualcosa di più pratico. La spesa, in ogni caso, si è abbassata rispetto all’anno scorso con lo scontrino medio attestatosi tra i 20 e i 30 euro.

VIAGGI

Sole, mare e soprattutto Egitto, Emirati Arabi, Thailandia e Caraibi (anche se non mancano mete europee come la classicissima Vienna o la Spagna). Se i vicentini decidono di approfittare delle vacanze natalizie è soprattutto per volare al caldo e scrollarsi di dosso un autunno eccezionalmente piovoso e un inverno che si è

annunciato piuttosto gelido. Per le agenzie viaggi il Natale 2010 registra un netto miglioramento rispetto a quello dell’anno scorso, anche se non si è certo tornati ai così detti livelli pre-crisi.

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