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giovedì 27 dicembre 2007

I VICENTINI NON HANNO RINUNCIATO AI REGALI E ALLA BUONA TAVOLA

Sotto l’albero di Natale dei vicentini non sono mancati i regali, anche se quest’anno chi li ha acquistati ha fatto molta più attenzione a spendere “il giusto” per ogni singolo pacchetto. Si potrebbe riassumere così il Natale 2007 dei consumatori vicentini, che hanno confermato la voglia di festeggiare nel più classico dei modi queste Festività, cioè con la buona tavola e la gioia di aprire molti doni, però con un occhio di riguardo allo scontrino. In pratica commercianti e ristoratori berici si dichiarano abbastanza soddisfatti, nonostante per alcuni sia stato un Natale “sottotono”. Non mancano, infatti, specifiche nicchie, all’interno dei singoli settori, dove invece i consumi sono andati molto bene: è il caso, per l’alimentare, delle gastronomie e dell’intimo per il comparto abbigliamento.
Il 2007 chiude, dunque, secondo le previsioni, vale a dire consumi sostanzialmente deboli ma in linea con gli anni scorsi. Ciò a causa, secondo le impressioni ricavate dai commercianti vicentini e confermate da uno studio della Confcommercio nazionale, della minore disponibilità di spesa delle famiglie. Le “spese obbligate” (mutui per la casa, bollette, carburanti, trasporti ecc.) infatti, secondo Confcommercio nazionale, incidono per un 28,1% sul reddito, riducendo al 41,7% la disponibilità per i così detti “consumi liberi”, vale a dire quella parte di reddito destinata ad essere spesa in negozi, ristoranti, tempo libero.
Anche per i vicentini, allora, i soldi per i regali sono stati, in questo 2007, utilizzati in modo accorto, comprando cose utili e soprattutto senza spendere un’esagerazione. Lo conferma l’indagine telefonica realizzata oggi (27 dicembre) dall’Ascom-Confcommercio Vicenza, che ha interpellato alcuni negozi e pubblici esercizi rappresentativi dei principali settori interessati dalle spese natalizie, così da delineare un quadro attendibile dell’andamento dei consumi.
Cominciamo dalle note positive. Prima di tutto una conferma: i vicentini non rinunciano alla tradizione del pranzo di Natale. Per questo si impegnano ai fornelli, ma soprattutto puntano a fare bella figura rivolgendosi al servizio offerto dalle gastronomie, quest’anno prese d’assalto con un lusinghiero, secondo gli operatori interpellati, +10 per cento in media delle vendite rispetto al 2006. Merito, probabilmente, anche del fatto che Natale è caduto di martedì, permettendo così di usufruire anche del week-end per programmare al meglio l’acquisto di tutto ciò che serviva per il tradizionale pranzo o per il cenone della Vigilia. Largo, dunque, al baccalà mantecato per gli antipasti, ai tortellini per i primi e alle carni, come tacchinella, cappone, coniglio ripieno, per i secondi. In calo il pesce ed invece è riscoperta per il “fois gras” e per i prodotti di nicchia provenienti dalla gastronomia tradizionale di altre regioni.
Al successo delle gastronomie si accompagna la sostanziale stabilità del settore alimentare, dove sono andati bene i prodotti freschi come i formaggi e quelli tipici del territorio, il tutto comunque senza eccessi. A dimostrare questa ricerca della sobrietà anche il settore ortofrutta: i consumatori hanno quest’anno messo da parte frutti esotici (eccezione fatta per l’ananas) o prodotti fuori stagione come le ciliegie, per preferire i classici mandarini e le arance. Secondo gli operatori il fatturato di questo periodo si attesta in calo del 20% rispetto al 2006, con un’unica nota positiva: la minore disponibilità di spesa ha orientato i clienti alla ricerca di prodotti di stagione e di qualità.
Sciarpe, cinture, guanti, magliette: sono stati questi gli articoli più richiesti nei negozi di abbigliamento per questo Natale. Il cliente ha chiesto di spendere meno di 100 euro per i regali e, quindi, capi più importanti come, cappotti, piumini, ecc, sono rimasti nei negozi. In generale, quindi, acquisti sempre più con un occhio al prezzo e uno alla qualità, poiché, ad esempio, le sciarpe più gettonate sono state quelle di cachemire, ed alte sono state l’attenzione e la preferenza per tutto ciò che più vantare l’etichetta “made in Italy”. In generale, comunque, vendite natalizie un po’ più sottotono rispetto agli anni precedenti. Il settore, come hanno sottolineato parecchi operatori, risente della minore capacità di spesa dei consumatori e del fatto che i clienti sono sempre più attenti e selettivi; aumentano, quindi, le difficoltà per i negozianti di mantenere adeguati volumi di vendita, obiettivi che possono essere raggiunti puntando soprattutto sulle novità delle proposte, sul rapporto qualità-prezzo e su servizi quali l’abbinamento tra più capi ed accessori moda e il servizio di sartoria. Non pochi negozianti hanno comunque tracciato un bilancio del 2007 sostanzialmente positivo, in linea con quello dello scorso anno. Buone anche le aspettative per le prossime vendite di fine stagione, che quest’anno inizieranno sabato 5 gennaio e continueranno fino al 28 febbraio.
Ottime per questo Natale 2007 le vendite di intimo, con il pigiama tra gli articoli più richiesti e più adatti ad essere regalati ed il gran ritorno della “maglia della salute”, sia per uomo che per donna, in modelli ricercati e soprattutto in filati naturali e morbidi.
A confermare una buona propensione dei vicentini a spendere sembra invece essere l’interesse per l’oreficeria e l’orologeria. Le vendite del settore si confermano in linea con l’anno precedente. Sempre richiesti gli oggetti in oro (bracciali, collane, catene classiche) con ritorno prepotente di oro giallo e “oro rosso” e “regali” selezionati per i giovani. Le spese si mantengono però mediamente contenute tra i 50 e i 150 euro.
Andamento simile anche per l’orologeria, dove è tornato di moda il classico “orologio svizzero”, con il colore “oro” protagonista; confermata la tendenza che vede concentrati gli acquisti nei prodotti di costo più contenuto o nei prodotti esclusivi, della fascia alta, con poco interesse invece per il prodotto medio.
Per le profumerie vicentine quello appena trascorso è stato un Natale che ha risollevato, per molti negozi, le sorti di un’annata non certo brillante: l’andamento delle vendite si è rivelato positivo, soprattutto per quegli operatori che puntano su grande assortimento e su di un servizio in grado di consigliare al meglio il cliente. Si conferma, anche in questo caso, l’attenzione al prezzo e la preferenza è più per le creme e altri prodotti per il corpo che per i più costosi profumi.
E l’attenzione al prezzo ha caratterizzato anche gli acquisti di pelletteria: i vicentini hanno preferito optare più per piccoli doni, come portafogli, ombrelli, cinture, anziché acquistare articoli impegnativi.
Mercato particolare quello degli elettrodomestici, dell’elettronica di consumo, telefonia e degli articoli legati alle più moderne tecnologie. Complessivamente le vendite risultano stabili, mentre si conferma leggermente in flessione, sia a Natale che durante tutto il 2007, il comparto legato agli elettrodomestici (dalle lavatrici ai frigoriferi); ancora in crescita (e il fenomeno dura da qualche anno) il comparto telefonico, che ha sempre nuove frecce al proprio arco per attirare una clientela, per lo più giovane, molto influenzata da mode e promozioni pubblicitarie. Un calo sensibile, sia nei prezzi che nel volume delle vendite, è stato registrato nell’elettronica di consumo (televisori, LCD, al plasma, ecc) cui corrisponde una crescita nelle vendite dei lettori MP3, Ipod in particolare, a scapito dell’Hi Fi, oramai appannaggio di pochi intenditori. Anche per queste festività ha tenuto il mercato delle macchine fotografiche, settore di nicchia ma che, grazie all’avvento del digitale, ha potuto ampliare la fascia di utilizzatori.
Per quanto riguarda i giocattoli per i più piccoli è stata privilegiata la quantità rispetto al regalo sensazionale e costoso. Così gli scontrini dei negozi sono stati maggiori ma di importo mediamente inferiore del 15% rispetto all’anno scorso, un calo compensato però da una crescita dei clienti, segnale che il classico gioco è stato scelto non solo dai genitori, ma anche da parenti e amici. In questo settore la pubblicità ha un’efficacia amplificata tant’è vero che gli articoli più richiesti sono stati quelli degli spot televisivi. Bene dunque le consolle come Nintendo DS, esaurita My Life (ma in questo caso anche per il fatto che le consegne ai negozi sono state molto inferiori rispetto agli ordini). Vanno sempre forte i prodotti della linea Gormiti per i maschi, mentre in netto calo Barbie, che deve lasciare il passo alle fatine Winx (trainate anche dal recente film).
Passando dai bambini ai ragazzi emerge una tendenza sicuramente interessante: l’avvicinarsi di tanti giovani ai libri. Le librerie vicentine subiscono anche loro i “tagli” allo scontrino, con i clienti disposti a spendere meno, ma gli operatori notano un forte incremento nel numero di chi, quest’anno, ha scelto di regalare e di regalarsi un libro. E tra questi forte è la presenza dei giovani, che scelgono letteratura per ragazzi, ma anche romanzi e saggistica. Tra i preferiti dai vicentini Chesil Beach di Ian Mc Ewan, i due best sellers di Khaled Hosseini (Mille splendidi soli e Il cacciatore di aquiloni), ma anche i giornalisti Giannantonio Stella (con La Casta), Bruno Vespa e Alberto Angela. Si comprano le novità, primo tra tutti l’ultimo romanzo di Ken Follet, ma si riscoprono anche, grazie al passaparola, romanzi non più freschi di stampa come Gomorra di Roberto Saviano.
Dai viaggi della mente, che ci regalano i libri, a quelli reali. Natale non è propriamente il periodo più economico per partire e allora ecco che i vicentini sembra abbiano rimandato i viaggi al dopo Festività. Resistono le mete importanti come le isole Maldive e Seychelles, Caraibi ed in generale le zone più calde perché solitamente mete di chi ha una notevole disponibilità finanziaria e non pare sentire aria di crisi. In flessione il segmento “medio”, che negli anni scorsi aveva fatto registrare, ad esempio, il boom di mete come il Mar Rosso. E per chi resta in Italia la preoccupazione principale sembra essere quella di passare le feste indenni dal punto di vista patente: alcune agenzie registrano infatti la richiesta di pullman da parte di gruppi di amici che non intendono rinunciare al brindisi, ma al ritorno vogliono garantita sicurezza e patente integra. Un segnale, comunque, di maturità che dimostra come sia più utile proseguire sulla strada delle sanzioni e dell’informazione che non quella dei divieti.
Infine, i ristoranti: chi ha tenuto aperto per Natale ha lavorato bene, grazie forse ad una corretta politica dei prezzi che ha visto alcuni locali tener fermi i listini praticati nelle festività dello scorso anno.
L’anno che sta per finire è stato complessivamente positivo per la ristorazione tradizionale, anche se la clientela, confermano molti titolari, è sempre più attenta al rapporto qualità e prezzo del menu proposto. Premia ancora la ristorazione che punta sulla tipicità, sui piatti del territorio e sulla tradizione culinaria vicentina.



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