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martedì 02 novembre 2004

IL GARANTE DA’ RAGIONE ALLA CONFCOMMERCIO DI VICENZA: QUELLA DELL’ANPI E’ PUBBLICITA’ INGANNEVOLE

Si tratta di pubblicità ingannevole e come tale va sospesa. A deciderlo è stata l’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato interpellata dalla Confcommercio di Vicenza per un caso di presunto comportamento scorretto da parte dell’Anpi, l’Associazione nazionale professioni e imprese, e della società Più Uno International S.p.a., ambedue con sede a Roma.
Secondo l’Associazione di via Faccio, infatti, la comunicazione con la quale l’Anpi e la società convenzionata Uno Più offrivano assistenza per la fruizione di alcuni benefici di legge relativi al pagamento delle forniture di energia elettrica e di servizi telefonici, di fatto risultava ingannevole e tale da indurre i destinatari in errore e recare pregiudizio economico.
Il messaggio in questione, recapitato ad un’azienda associata alla Confcommercio di Vicenza, così come ha accertato l’Antitrust con una specifica istruttoria, lascerebbe infatti intendere che l’Anpi avrebbe qualche titolo particolare per consentire la fruizione di agevolazioni sulla base di alcune norme europee, mentre in realtà l’associazione in questione promuoverebbe la vendita di propri servizi, senza peraltro evidenziarla nel messaggio stesso e senza la benché minima indicazione dei prezzi, delle modalità e delle condizioni dei servizi venduti.
Nella motivazione del provvedimento diffuso di recente dall’Autorità Garante, la stessa definisce il messaggio in esame “idoneo ad indurre in errore i destinatari in relazione alla natura e alle caratteristiche del servizio pubblicizzato e delle condizioni alle quali il servizio viene fornito, nonché alle caratteristiche e alle qualifiche dell’operatore pubblicitario”. E ancora: “In tal modo, esso è suscettibile di arrecare pregiudizio economico all’utente che decida di aderire alle iniziative pubblicizzate”, in quando, sempre sulla base delle conclusioni dell’Autorità garante, il presupposto “ingannevole” risulta per le imprese aderenti all’offerta quello di usufruire di attività di consulenza gratuita. Al contrario, dalle risultanze istruttorie dell’Antitrust, la realtà e tutt’altra: l’iniziativa pubblicizzata dall’Anpi “consiste nella vendita di servizi a titolo oneroso da parte di una società commerciale che organizza gruppi di acquisto”.
“Abbiamo appreso con soddisfazione la decisione dell’Autorità garante della concorrenza – spiega il presidente della Confcommercio di Vicenza Sergio Rebecca – sia perché ha accolto in pieno le nostre motivazioni, sia perché viene ristabilito un principio e viene meno una pubblicità ingannevole che potrebbe, in qualche misura, compromettere le imprese che accettassero la proposta oggetto della comunicazione. Ad ogni modo, il messaggio in questione è stato ora sospeso dal Garante e vietata l’ulteriore diffusione, ma situazioni analoghe, poco trasparenti, sappiamo bene che non sono affatto rare. Pertanto invitiamo tutte le aziende associate a segnalare ai nostri uffici i contatti, le proposte poco chiare e che creano dubbi sulle conseguenze, perché la tutela delle imprese e del mercato rientra tra i compiti che la nostra organizzazione si prefigge”.

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