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mercoledì 04 dicembre 2002

TARIFFA RIFIUTI, L’ASCOM INTERVIENE PER EVITARE LE “BOLLETTE PAZZE”

Segnalate dall’associazione alcune anomalie per benzinai, mobilifici, ambulanti, ristoranti e bar

E il Comune, su sollecitazione della Confcommercio, istituisce un osservatorio permanente

Pagare, come sempre, sarà inevitabile, tutti però si auspicano che la somma da versare sia almeno equa. E invece, dalle prime avvisaglie, non sembra proprio che la nuova tariffa rifiuti, che verrà prossimamente applicata a Vicenza, risponda a queste caratteristiche, o almeno non per tutti. Ad essere particolarmente penalizzate, infatti, alcune categorie, quali i benzinai, i ristoratori, i baristi, i mobilieri e in generale tutti quelle attività che necessitano, per essere svolte, di grandi superfici. Il perché è semplice da spiegare: la nuova tariffa rifiuti, stabilita dal Comune di Vicenza ma gestita ora dalle Aim (che sono in procinto di spedire la bolletta relativa al periodo settembre-dicembre 2002), non tiene conto della quantità di rifiuti prodotti, bensì dei metri quadrati di superficie occupata. Così, chi occupa molto spazio per la propria attività rischia di vedersi arrivare in bolletta una bella stangata e chi invece, magari producendo quantità ben superiori di rifiuti, lo fa su piccoli spazi, potrebbe essere “graziato”.
Il condizionale in questo caso è d’obbligo, perché di fronte a queste anomalie che colpiscono soprattutto le attività del commercio, dei servizi e del turismo, la Confcommercio si è attivata e ha già raggiunto due importanti obiettivi: la costituzione, da parte del Comune, di una “Commissione per la gestione della tariffa di igiene ambientale” e l’applicazione, da parte delle Aim, di una circolare del Ministero delle Finanze che permetterà ai titolari d impianti di distribuzione di carburante di risparmiare non poco in bolletta.
Molti problemi, però, restano ancora sul tappeto, “e questo – è il commento del direttore della Confcommercio di Vicenza Andrea Gallo – perché viene ignorato il principio di equità stabilito dal decreto Ronchi, secondo il quale dovrebbe pagare di più chi inquina di più. Ed invece, utilizzando come metro di giudizio la superficie occupata, ad essere penalizzate sono tutte le attività del commercio, del turismo e dei servizi con grandi superfici, che rischiano di dover sostenere sulle proprie spalle un onere di gran lunga maggiore rispetto al loro effettivo impatto ambientale”.
Non che la colpa sia tutta del Comune di Vicenza o delle Aim, la legge infatti, al di là delle dichiarazioni di principio, non è chiara sulla suddivisione tariffaria delle diverse utenze fruitrici del servizio. Visto però che l’applicazione della norma a Vicenza rivela non poche anomalie, la Confcommercio è intervenuta immediatamente segnalando, e in alcuni casi risolvendo, alcune situazioni macroscopiche.
E’ il caso dei distributori di carburante, per i quali l’Associazione provinciale gestori impianti stradali di carburante Figisc – Confcommercio si è attivata prontamente per fare in modo che la tariffa del servizio venisse rideterminata, tenendo conto della non tassabilità di alcune aree della stazione di servizio. In base ad una circolare del Ministero delle Finanze, del 1990, infatti, alcune superfici quali le corsie di ingresso uscita dai distributori, le aree di sosta dei veicoli, le aiuole e i locali dove si producono rifiuti speciali, sono specificatamente escluse dal calcolo della tassa. E l’azione, per il tramite della Confcommercio di Vicenza, è ora giunta a buon fine, tant’è vero che i prossimi importi da pagare, relativi al periodo settembre –dicembre 2002, verranno riformulati tenendo conto della vecchie disposizioni in favore della categoria. Inoltre, per calcolare al meglio gli importi dovuti, le AIM, con la collaborazione dell’Associazione, hanno fatto recapitare a tutti i titolari di distributori di carburante un modulo con il quale dichiarare le aree occupate e le superfici tassabili. Sicuramente per la gran parte dei gestori si tratta di un buon “risparmio” rispetto all’iniziale tariffazione prevista, appunto, applicando alla lettera le disposizioni del decreto “Ronchi”.
Ma la nuova tariffa rifiuti rischia di colpire anche altre attività. Per questo l’Ascom si è attivata nei confronti del Comune, chiedendo l’istituzione di un “tavolo” che metta assieme l’Amministrazione, l’Aim e le categorie economiche per vigilare sulla questione rifiuti. E l’assessore alle Finanze Marco Zocca, al quale va reso atto di aver recepito l’urgenza e la validità dell’istanza, ha quindi provveduto ad istituire la “Commissione per la gestione della tariffa di igiene ambientale”, un vero e proprio osservatorio permanente di controllo del servizio. “Osservatorio a cui abbiamo già segnalato i primi e prioritari settori di intervento – afferma il direttore Gallo –: il problema dei mobilifici e dei negozi di articoli d’arredamento che occupano grandi superfici a solo scopo di esposizione, che a nostro avviso vanno inseriti in una categoria a più bassa tassazione; i grandi uffici strumentali di enti non lucrativi, che producono soprattutto rifiuti costituiti da carta avviata direttamente dall’utente al riciclaggio; i banchi di vendita nei mercati, per i quali l’Aim ha disposto una tariffa più che decuplicata a causa di una errata interpretazione del regolamento comunale. Senza dimenticare i bar, i ristoranti, i fioristi, i negozi di ortofrutta e altre categorie che risultano particolarmente penalizzate. Su questo tema l’Associazione intende segnalare eventuali altre iniquità che si venissero a verificare a causa dell’applicazione della nuova tariffa Ronchi”.



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