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giovedì 18 dicembre 2003

CONFCOMMERCIO: “SCIOPERO: E’ UN ERRORE COLPIRE LE AZIENDE NEL PERIODO DEGLI ACQUISTI NATALIZI”

“Non si discute sulla legittimità dell’esercizio del diritto di sciopero, ma è discutibile il momento in cui è stato proclamato, così a ridosso delle festività natalizie e dunque di un periodo particolarmente significativo, dal punto di vista economico, per il settore del commercio”. Questo il commento di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, sullo sciopero generale nazionale dei lavoratori del terziario della distribuzione e dei servizi proclamato dalle tre principali sigle della categoria (Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UilTucs Uil) per sabato 20 dicembre (per venerdì 19 per chi lavora su cinque giorni).
“Le rivendicazioni dei sindacati, sia dal punto di vista dell’adeguamento del salario sia dal punto di vista dei diritti, rientrano nella corretta dialettica tra parte datoriale e rappresentanti dei lavoratori - prosegue Rebecca - anche se va sottolineato che i tempi lunghi per la sigla del contratto sono per lo più imputabili alla difficile congiuntura economica e all’effettivo recepimento, all’interno della CCNL, delle numerose novità introdotte dalla recente riforma Biagi”.
Ma ciò che preoccupa più la Confcommercio è che questo sciopero cade proprio nel momento clou degli acquisti natalizi. “E’ una scelta, questa – conclude Rebecca –, notevolmente penalizzante per le aziende del settore che, lo sottolineo, vengono da un anno particolarmente critico sul fronte delle vendite, dato il perdurante calo dei consumi. Proclamare uno sciopero il sabato precedente il Natale non è certo una scelta felice. Tale protesta rischia di avere riflessi pesanti sul bilancio di tante aziende, le stesse che sono chiamate, con il rinnovo del contratto, a dare aumenti salariali - e dunque a subire la lievitazione dei costi aziendali - richiesti dai lavoratori”.


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